01intro2Per continuare nel mondo l’opera che Gesù ha affidato agli Apostoli e a tutti i cristiani, la Chiesa, fedele al comando del Signore di annunciare a tutti gli uomini il Vangelo e offrire loro la salvezza, si serve  in modo speciale dei Sacramenti, reale espressione della presenza di Gesù nel mondo.

I sacramenti, segni sensibili ed efficaci della grazia, istituiti da Gesù Cristo e da lui affidati alla Chiesa hanno alimentato e sostenuto la fede dei cristiani nel corso dei secoli guidandoli sulla via della santificazione.

Lo Spirito Santo, donato ad ogni cristiano tramite i sacramenti, lo rende figlio di Dio e membro del Corpo di Cristo con il Battesimo, ne alimenta la fede e lo fortifica con l'Eucaristia e la Confermazione, lo riconcilia al Padre con il sacramento del Perdono, lo soccorre nell'infermità con l'Unzione dei Malati, lo consacra totalmente a Dio e alla Chiesa con l'Ordine sacro, fa rivivere il mistero dell'amore di Dio per l'uomo e della sua alleanza con lui con il Matrimonio.

Il mistero della Chiesa continua, così, a vivere nel tempo e a produrre frutti di santità per tutti gli uomini.

 

Le parole e le azioni di Gesù nel tempo della sua vita nascosta e del suo ministero pubblico erano già salvifiche. Esse anticipavano la potenza del suo Mistero pasquale. Annunziavano e preparavano ciò che egli avrebbe donato alla Chiesa quando tutto fosse stato compiuto. I misteri della vita di Cristo costituiscono i fondamenti di ciò che, ora, Cristo dispensa nei sacramenti mediante i ministri della sua Chiesa, poiché “ciò che era visibile nel nostro Salvatore è passato nei suoi misteri”. (Catechismo della Chiesa cattolica, 1115)

01introSegni della grazia di Dio: è questa l’espressione della dottrina cattolica che meglio esprime la realtà dei sacramenti.

Anche noi esprimiamo i sentimenti e le realtà spirituali attraverso dei segni: un sorriso, una stretta di mano, un regalo manifestano la riconoscenza e l’amicizia verso qualcuno; il pianto è segno di sconforto e dolore; le mani giunte esprimono l’atteggiamento di dialogo con Dio nella preghiera.

Nella religione il segno è importantissimo. I segni nelle feste ebraiche; l’unzione che consacra il re; l’Arca dell’Alleanza, la Tenda e il Tempio; i miracoli e i gesti di Gesù e gli infiniti altri segni che troviamo nella Bibbia fanno pensare all’amore di Dio per l’uomo.

Per colmarlo della sua grazia, Dio ha scelto di entrare nella storia dell’uomo per camminare accanto a lui nei secoli e per guidarlo alla salvezza. Il progetto di Dio raggiunge il suo culmine con il sacrificio di Gesù Cristo e con la sua Risurrezione; con la Pasqua giungono a compimento le promesse fatte ad Abramo e a tutto il popolo ebraico, con il dono dello Spirito Santo, effuso nel giorno della Pentecoste, prende avvio il cammino della Chiesa che, attraverso i sacramenti, continua a manifestare a tutti gli uomini l’amore di Dio.

I sacramenti, infatti, conferiscono una propria e specifica grazia dello Spirito Santo che sostiene il cedente nel suo cammino verso la santità e fa crescere la Chiesa nella testimonianza dell’amore di Dio.

 

I sacramenti sono ordinati alla santificazione degli uomini, alla edificazione del corpo di Cristo e, infine, a rendere culto a Dio; in quanto segni hanno poi anche un fine pedagogico. Non solo suppongono la fede, ma con le parole e gli elementi rituali la nutrono, la irrobustiscono e la esprimono; perciò vengono chiamati sacramenti della fede. Conferiscono certamente la grazia, ma la loro stessa celebrazione dispone molto bene i fedeli a riceverla con frutto, ad onorare Dio in modo debito e ad esercitare la carità. È quindi di grande importanza che i fedeli comprendano facilmente i segni dei sacramenti e si accostino con somma diligenza a quei sacramenti che sono destinati a nutrire la vita cristiana.

Così la liturgia dei sacramenti e dei sacramentali offre ai fedeli ben disposti la possibilità di santificare quasi tutti gli avvenimenti della vita per mezzo della grazia divina, che fluisce dal mistero pasquale della passione, morte e resurrezione di Cristo; mistero dal quale derivano la loro efficacia tutti i sacramenti e i sacramentali. E così non esiste quasi alcun uso retto delle cose materiali, che non possa essere indirizzato alla santificazione dell'uomo e alla lode di Dio. (Conc. Vat. II, Sacrosanctum concilium, 59.61)

 

La grazia sacramentale è la grazia dello Spirito Santo, donata da Cristo e propria di ciascun Sacramento. Tale grazia aiuta il fedele nel suo cammino di santità, e così pure aiuta la Chiesa nella sua crescita di carità e di testimonianza. (Compendio del CCC, 231).

In ogni sacramento si distinguono:

✺ una realtà materiale - pane, vino, acqua, olio, crisma - che viene utilizzata nell'azione sacramentale, o un'azione sensibile: il pentimento nella Riconciliazione, il consenso degli sposi nel Matrimonio;

✺ le parole pronunciate dal ministro, o dai ministri, che manifestano e rendono reale l’azione di Cristo che nel sacramento si compie;

✺ colui che amministra il sacramento e agisce in persona di Cristo;

✺ colui che riceve il sacramento, al quale è richiesta la fede per ottenere la pienezza della grazia di Dio.

Secondo la dottrina della Chiesa cattolica, i Sacramenti sono sette: Battesimo, Confermazione o Cresima, Eucaristia, Penitenza o Riconciliazione o Confessione, Unzione dei malati, Ordine sacro, Matrimonio.
L’Eucaristia, la Penitenza, l’Unzione dei malati e il Matrimonio si possono ripetere. Il Battesimo, la Confermazione e l’Ordine sacro possono essere ricevuti una volta sola perché configurano definitivamente il cristiano a Cristo e lo introducono in modo pieno al mistero Suo e della Sua Chiesa. La teologia riassume questo nella dottrina del carattere, segno indelebile che apre il cristiano alla vita della grazia per la sua trasformazione in Cristo.
Secondo ilCompendio del Catechismo della Chiesa cattolica i sacramenti si distinguono in:

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  • Essi toccano i momenti importanti della vita cristiana. Tutti i Sacramenti sono ordinati all’Eucaristia “come al loro specifico fine” (san Tommaso d’Aquino) (250).

Il sigillo è un simbolo vicino a quello dell'Unzione. Infatti su Cristo “Dio ha messo il suo sigillo” ( Gv 6,27 ), e in lui il Padre segna anche noi con il suo sigillo [Cf 2Cor 1,22; Ef 1,13; 698 Ef 4,30 ]. Poiché indica l'effetto indelebile dell'Unzione dello Spirito Santo nei sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell'Ordine, l'immagine del sigillo [sphragis”] è stata utilizzata in certe tradizioni teologiche per esprimere il “carattere” indelebile impresso da questi tre sacramenti che non possono essere ripetuti. (CCC, 698)

 

I tre sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell'Ordine conferiscono, oltre la grazia, un carattere sacramentale o sigillo in forza del quale il cristiano partecipa al sacerdozio di Cristo e fa parte della Chiesa secondo stati e funzioni diverse. Questa configurazione a Cristo e alla Chiesa, realizzata dallo Spirito, è indelebile; essa rimane per sempre nel cristiano come disposizione positiva alla grazia, come promessa e garanzia della protezione divina e come vocazione al culto divino e al servizio della Chiesa. Tali sacramenti non possono dunque mai essere ripetuti. (Catechismo della Chiesa cattolica, 1121)