Con il Battesimo e l'Eucaristia, il sacramento della Confermazione costituisce l'insieme dei “sacramenti dell'iniziazione cristiana”, la cui unità deve essere salvaguardata. E' dunque necessario spiegare ai fedeli che la recezione di questo sacramento è necessaria per il rafforzamento della grazia battesimale. Infatti, “con il sacramento della Confermazione [i battezzati] vengono vincolati più perfettamente alla Chiesa, sono arricchiti di una speciale forza dallo Spirito Santo, e in questo modo sono più strettamente obbligati a diffondere e a difendere con la parola e con l'opera la fede come veri testimoni di Cristo”. (CCC 1285)

03Rogier2confIl termine confermazione deriva dal latino confirmare e significa fortificare, mentre il termine cresima deriva dal greco crisma e significa unzione.

Con la Confermazione, il cristiano riceve la pienezza dello Spirito che lo fortifica e lo rende sempre più partecipe della realtà cristiana, così come avvenne il giorno di Pentecoste.

Lo Spirito Santo accresce la grazia ricevuta nel Battesimo e dona al cristiano la sapienza e l’intelletto, il consiglio e la fortezza, la scienza, la pietà e il timore di Dio.

In forza del sacramento, il cristiano si radica sempre più nell’essere figlio di Dio e rafforza il proprio legame a Cristo e alla Chiesa.

Dalla Confermazione, viene al cristiano la forza per testimoniare e difendere la fede fino al sacrificio della propria vita e di comportarsi, come gli Apostoli, da vero testimone della resurrezione di Cristo.

Anche la Confermazione, come il Battesimo di cui è compimento, si può ricevere una volta sola. Questo sacramento imprime nell’anima il carattere, il sigillo spirituale che non può essere cancellato e che conferisce al cresimato la forza dall’alto perché testimoni in ogni occasione della vita la propria fede in Gesù morto e risorto. Il carattere perfeziona il sacerdozio comune dei fedeli partecipato nel Battesimo e abilita il cristiano a professare pubblicamente la propria fede.

 

03Rogier2confNumerosi sono i passi della Sacra Scrittura che alludono alla Confermazione.

Il profeta Isaia annuncia che lo Spirito di Dio colmerà il Messia dei suoi doni. Secondo Ezechiele il Signore deporrà nel cuore degli uomini il suo stesso Spirito, per aiutarli a vivere secondo la sua Legge. Per Zaccaria il Signore invierà sulla casa di Davide e su 
Gerusalemme lo Spirito di grazia e di consolazione.

Nel Nuovo Testamento lo Spirito Santo è continuamente presente accanto a Gesù: Egli è concepito per opera dello Spirito Santo e, subito dopo il battesimo, lo Spirito Santo si 
posa su di lui sotto forma di colomba. Più volte Gesù promette di inviare agli Apostoli lo Spirito Santo perché Dio vuole che la pienezza dello Spirito venga comunicata a tutti i membri del suo popolo. E questo si realizzerà il giorno della Pentecoste.

Anche Luca, nel libro degli Atti degli Apostoli, parla spesso dello Spirito Santo, tanto che la sua opera viene chiamata anche il vangelo dello Spirito Santo.

03Rogier2confIl Giovedì Santo, durante la celebrazione della Messa crismale, il Vescovo consacra gli oli che saranno in seguito utilizzati nelle chiese della sua diocesi. Tra questi è il crisma, olio purissimo d’oliva misto a balsamo proveniente dall’oriente.

Nel rito romano la celebrazione inizia con il rinnovo delle promesse battesimali e con la professione di fede da parte dei cresimandi. Questa dichiarazione sottolinea che il sacramento della Confermazione si pone in successione al Battesimo.

Dopo la rinuncia a satana e la professione di fede il Vescovo stende le proprie mani sui cresimandi.  Questo è un gesto molto antico, più volte riportato negli Atti degli 
Apostoli, ed è segno del dono dello Spirito Santo. Dopo questo gesto segue il rito dell’unzione col sacro crisma sulla fronte del cresimando che si compie con l’imposizione della mano del celebrante 

mentre pronuncia le seguenti parole: "Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono". Il segno della pace conclude la celebrazione e indica la comunione del cresimato con il vescovo e con tutta la Chiesa.

In Oriente il rito è diverso. Dopo la preghiera di invocazione dello Spirito, il celebrante unge parti diverse del corpo: occhi, naso, orecchie, labbra, petto, dorso, mani e piedi e durante ogni unzione ripete la medesima formula utilizzata anche nella Chiesa di occidente.

Nel rito della Confermazione il segno dell’unzione esprime il sigillo dello Spirito.

Nella tradizione biblica l’olio è il segno della gioia, dell’abbondanza; guarisce le ferite; è segno di bellezza e di forza perché veniva utilizzato dagli atleti e dai lottatori per ridurre la presa dell’avversario sul proprio corpo.

Questi significati dell’olio e dell’unzione si ritrovano nei vari sacramenti: l’unzione con l’olio dei catecumeni prima del Battesimo indica la guarigione, l’unzione con il sacro crisma nella Confermazione e nell’Ordine esprime il significato della consacrazione.

Il ministro ordinario della Confermazione è il vescovo, successore degli Apostoli; si pone così in evidenza l’intima unione della Confermazione con la prima effusione dello Spirito il giorno di Pentecoste. In caso di necessità, essa può essere conferita da sacerdoti autorizzati.

Il sacramento della Confermazione può essere ricevuto da ogni cristiano già battezzato in stato di grazia.

 

Col sacramento della Confermazione, (i fedeli) vengono vincolati più perfettamente alla Chiesa, sono arricchiti di una speciale forza dallo Spirito Santo e in questo modo sono più strettamente obbligati a diffondere e a difendere la fede con la parola e con l’opera, come veri testimoni di Cristo. (Conc. Vat. II, Lumen gentium, 11)

 

1Un germoglio spunterà dal tronco di lesse,

un virgulto germoglierà dalle sue radici.

2Su di lui si poserà lo Spirito del Signore,

spirito di sapienza e di intelligenza,

spirito di consiglio e di fortezza,

spirito di conoscenza e di timore del Signore. (Is 11,1-2)

Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi. (Ez 36,27)

 

Riverserò sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di grazia e di consolazione: guarderanno a colui che hanno trafitto. (Zc 12,10)