Il sacramento del Matrimonio è segno dell’unione di Cristo e della Chiesa. Esso dona agli sposi la grazia di amarsi con l’amore con cui Cristo ha amato la sua Chiesa; la grazia del sacramento perfeziona così l’amore umano dei coniugi, consolida la loro unità indissolubile e li santifica nel cammino della vita eterna. (Catechismo della Chiesa cattolica, 1661)

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Istituendo il sacramento del Matrimonio, Gesù ha santificato l’unione fra l’uomo e la donna, tanto da assimilarla all'amore fecondo che Dio nutre per l'uomo e che Egli nutre per la sua Chiesa: gli sposi devono imitare l'amore di Dio e l'amore che Gesù ha donato e dona ancora alla Chiesa, sua Sposa.
Con il matrimonio, i coniugi si donano l’uno all’altra, si legano fra loro in una comunione di vita indissolubile e, dando la vita ai figli, diventano collaboratori di Dio nel grande mistero della creazione.

Con le parole del Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica: “Il consenso matrimoniale è la volontà, espressa da un uomo e da una donna, di donarsi mutuamente e definitivamente, allo scopo di vivere un’alleanza di amore fedele e fecondo. Poiché il consenso fa il Matrimonio, esso è indispensabile e insostituibile. Per rendere valido il Matrimonio, il consenso deve avere come oggetto il vero Matrimonio ed essere un atto umano, cosciente e libero, non determinato da violenza o costrizioni” (344)
I coniugi, benedetti e consacrati dall'amore di Dio, danno vita, nella loro casa, ad una piccola Chiesa domestica e diventano, l’uno per l’altra, strumento e segno di salvezza. La famiglia diventa così “…una comunità di grazia e di preghiera, una scuola delle virtù umane e cristiane, il luogo del primo annuncio della fede ai figli” (Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica, n. 350).
Aiutati dalla grazia dello Spirito Santo i coniugi sono chiamati a raggiungere la santità nella vita coniugale.

03Rogier7matrIl Matrimonio fra l’uomo e la donna è prefigurato fin dalle prime pagine della Genesi: l’uomo dovrà lasciare suo padre e sua madre e, unendosi alla sua donna, diventare con lei una sola carne (Gn 2).

I profeti Osea e Geremia descrivono il rapporto fra Dio e Israele come l’unione fra due sposi e sottolineano l’amore di Jahvè che, nonostante le continue infedeltà, Dio perdona il proprio popolo, lo attrae con amore e lo riammette alla comunione con sé.

Nel Cantico dei cantici il linguaggio amoroso e sponsale domina la scena: l’amore dello sposo per la sposa diventa l’immagine dell'amore di Dio per la Chiesa, immagine che si ritrova alla conclusione dell’Apocalisse.

Gesù, nel Nuovo Testamento, conferma la parola dell’Antica Alleanza e porta a compimento ciò che rimaneva nell'ombra: il matrimonio è santo e indissolubile, perché istituito da Dio.

S. Paolo, nelle sue lettere, afferma più volte che è bene che l’uomo e la donna si sposino e sottolinea con forza lo stato di donazione che gli sposi devono vivere nella loro unione matrimoniale. Le sue parole più belle sul matrimonio, si trovano nella lettera agli Efesini, dove egli invita i mariti e le mogli ad uniformare il loro amore a quello che Gesù dona alla sua Chiesa.

03Rogier7matrIl rito del matrimonio, rinnovato nel novembre del 2004, si celebra ordinariamente durante la S. Messa e prevede tre formule per esprimere il consenso.

La prima consiste nelle parole: "Io N. accolgo te N. come mio(a) sposo(a). Con la grazia di Cristo, prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e di onorarti tutti i giorni della mia vita".

La seconda è in forma di dialogo tra gli sposi:

Sposo: “N., vuoi unire la tua vita alla mia, nel Signore che ci ha creati e redenti?”

Sposa: “Sì, con la grazia di Dio, lo voglio.

N., vuoi unire la tua vita alla mia, nel Signore che ci ha creati e redenti?”

Sposo: “Sì, con la grazia di Dio, lo voglio”.

Insieme: “Noi promettiamo di amarci fedelmente, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di sostenerci l’un l’altro tutti i giorni della nostra vita”.

Nella terza forma il sacerdote chiede il consenso interrogando gli sposi:

Sacerdote: “N. vuoi accogliere N. come tua(o) sposa(o) nel Signore, promettendo di esserle(gli) fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarla(lo) e di onorarla(lo) tutti i giorni della tua vita".

Sposi: “Sì”.

 

Tutta la vita cristiana porta il segno dell'amore sponsale di Cristo e della Chiesa. Già il Battesimo, che introduce nel Popolo di Dio. è un mistero nuziale: è, per così dire, il lavacro di nozze che precede il banchetto di nozze, l'Eucaristia. Il Matrimonio cristiano diventa, a sua volta, segno efficace, sacramento dell'alleanza di Cristo e della Chiesa. Poiché ne significa e ne comunica la grazia, il matrimonio fra battezzati è un vero sacramento della Nuova Alleanza. (Catechismo della Chiesa cattolica, 1617)

21 Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo. 22 Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; 23 il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo. 24 E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto. 25E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, 26 per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola, 27 al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. 28Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso. 29 Nessuno mai infatti ha preso in odio la propria carne; al contrario la nutre e la cura, come fa Cristo con la Chiesa, 30 poiché siamo membra del suo corpo. 31 Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola. (Ef 5,21-31)