Le tribù di Israele sono sempre più minacciate e intimorite dalla forza dei nemici: in una aspra battaglia, i Filistei riescono addirittura a sottrarre agli Ebrei l’Arca dell’Alleanza.

Non è più possibile affidare la propria sopravvivenza all’iniziativa di singoli condottieri o ad alleanze temporanee fra le tribù: una nuova organizzazione è indispensabile.

L’ultimo dei Giudici, Samuele, diviene così lo strumento di una profondissima trasformazione nella vita di Israele.

Chiamato da Dio fin da giovinetto, Samuele acquista con il passare degli anni un’autorità sempre maggiore e prepara i figli a succedergli come guide delle tribù. Ma i figli non hanno le stesse capacità del padre e gli anziani di Israele chiedono a Samuele di scegliere un re che unifichi le tribù e governi su tutto il popolo.

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Sempre ispirato da Dio, Samuele sceglie Saul, un giovane della tribù di Beniamino, la più piccola delle tribù di Israele e lo proclama re versandogli un po’ di olio sulla testa: d’ora in poi, ogni re di Israele sarà consacrato da un sacerdote con l’unzione e sarà chiamato l’unto di Jahvè.

A Saul succede Davide e con lui inizia il periodo più splendido della storia ebraica antica.

Davide sconfigge definitivamente i Filistei e molti dei nemici di Israele, rendendo sempre più solido e sicuro il proprio regno. Con una audace azione militare conquista le terre dei Gebusei e fa della loro principale città, Gerusalemme, la capitale del suo regno.
A Gerusalemme Davide trasferisce l’Arca dell'Alleanza, con l’intento di costruire un unico santuario per tutte le tribù; poi dà al suo regno una forte amministrazione centrale e organizza, arricchendolo, il culto della religione ebraica.

 

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Alla morte di Davide, dopo quaranta anni di regno, il figlio Salomone prende il suo posto. Egli porta a compimento l’opera del padre e rende la monarchia ebraica sempre più simile a quelle della Fenicia e dell’Egitto.

Lo splendido palazzo reale nel quale vive una corte fastosa, la sua ricchezza e la forza della sua amministrazione, la sua saggezza e il suo amore per la cultura, che saranno all’origine della letteratura sapienziale di Israele, fanno di Salomone un personaggio dai contorni quasi leggendari e il cui ricordo rimarrà impresso indelebilmente nella memoria del popolo ebraico.

A Salomone si deve anche la costruzione del Tempio di Gerusalemme, che inizia nel quarto anno del suo regno.

Il Tempio è diviso in tre parti: il vestibolo, la grande sala dedicata al culto e il Santo dei santi, una piccola camera nella quale viene conservata l’Arca dell’Alleanza e nella quale poteva entrare solo il Sommo Sacerdote. Le pareti e il soffitto sono ricoperte da tavole di cedro finemente scolpite, il pavimento da tavole di cipresso. Poi tutto viene rivestito di oro. Su un altare di cedro, all’interno del Santo dei Santi, brucia in continuazione dell’incenso.

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Il tempio di Gerusalemme

Il Tempio di Gerusalemme diventerà il centro del culto della religione ebraica e il suo luogo più santo. Doc