09Esilio1Lo splendore iniziato da Davide e culminato nei quasi quaranta anni del regno di Salomone, nonLo splendore iniziato da Davide e culminato nei quasi quaranta anni del regno di Salomone, non sopravvive ai due primi grandi re di Israele.

Alla morte di Salomone, le dieci tribù che occupano la parte settentrionale del paese si separano e danno vita al Regno di Israele. Geroboamo, loro capo, fa costruire i santuari di Dan e di Betel e vi fa collocare due vitelli d’oro simili ai tori del dio Baal.

Le tribù meridionali rimangono, invece, fedeli alla dinastia di Davide e formano il Regno di Giuda.

La storia ebraica assume ora i toni di una tragedia.

L'infedeltà a Dio dei vari re e la crescente potenza degli Assiri e dei Babilonesi hanno un effetto disastroso sul popolo: l'unità del regno è infranta, Dio sembra lontano, le antiche certezze crollano. Prima il Regno di Israele, a nord, viene conquistato dall'Assiria nel 722 a.C. e non si ricostituirà mai più. Poi il Regno di Giuda, a sud, viene conquistato nel 598 a.C. e sottomesso dall’impero neo babilonese. Nabucodonosor entra in Gerusalemme, distrugge il Tempio e porta via il suo tesoro. I Giudei sono fatti prigionieri e deportati a Babilonia.

Dopo circa cinquanta anni l’imperatore persiano Ciro, che aveva sconfitto i neo babilonesi, libera gli Ebrei da Babilonia e permette loro di tornare a Gerusalemme. Seguono anni di pace.

Con la sconfitta dei Persiani da parte di Alessandro Magno, ha inizio l’epoca ellenistica. Antioco IV Epifane saccheggia e danneggia il Tempio, impone agli Ebrei di abbandonare la fede in Dio e di sottomettersi agli dèi dell'impero. La ribellione scoppia violenta. Guidano la rivolta i fratelli Maccabei, alle cui vicende sono dedicati i due libri dei Maccabei.

Nonostante l’esito tragico, la storia dei Maccabei è una bellissima e preziosa testimonianza della fede in Dio.

Segue un secolo di pace fino a quando, nel 63 a.C., la terra del popolo ebraico viene conquistata dalle milizie romane e diventa parte dell’Impero di Roma. Nel 54 a.C. il proconsole romano Marco Licinio Crasso saccheggia nuovamente il Tempio, ma nel 20 a.C. Erode il Grande dà inizio ai lavori di restauro e ricostruzione che dureranno fino al 64 d.C.. Erode fa ampliare i tre locali originari e aggiungere ampi cortili, per le donne, per gli uomini, per i sacerdoti, per i non ebrei.

Il Tempio verrà distrutto definitivamente dai Romani nel 70 d.C. quando, a seguito delle continue sommosse di zeloti e sicari, il futuro imperatore Tito conquista Gerusalemme e apre l’ultimo periodo della storia antica del popolo ebraico. Più volte gli Ebrei tentano di riacquistare l’indipendenza, ma nel 135 d.C. vengono cacciati da Gerusalemme, ormai definitivamente colonia romana.

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