CrespiEucarestia1712Fino al V sec. d.C., la celebrazione eucaristica si svolge come descrive S. Giustino nella sua I Apologia.
Si dava grande importanza alle Letture e alla spiegazione della Parola di Dio; seguiva, poi, il momento eucaristico con l'offerta dei doni del pane, del vino e dell'acqua, e la preghiera eucaristica di consacrazione. Il rito terminava con la comunione dei presenti. 
Nei primi tempi, l'Eucaristia si celebrava nelle case private, poi, in seguito, all'interno delle basiliche e solo di domenica. 
La celebrazione eucaristica è considerata, fin dall'inizio, come l'incontro di tutta la Comunità cristiana con Gesù, nascosto nel segno sacramentale, e testimonia l'unità dei fedeli tra loro.
 
Con il passare dei secoli, la celebrazione della Messa si arricchisce di tutti gli elementi che oggi troviamo in essa: il rito di ingresso, che appare quando i celebranti e i ministri iniziano la celebrazione con una processione; le diverse orazioni e i diversi canti; i libri, messale e lezionario, che ancora oggi troviamo sulle altari.
Nel Medioevo, la figura del celebrante acquista sempre maggiore importanza, mentre il popolo viene lasciato in secondo piano. Anche la lingua della Liturgia, il latino, diventa un elemento di separazione, perché la gente comune non comprende più quanto il sacerdote dice.
Anche la riforma voluta dal Concilio di Trento non aiuta il popolo a partecipare più attivamente alla Messa. 
Solo con il Concilio Vaticano II si assiste ad un profondo cambiamento nella Liturgia della Chiesa cattolica, cambiamento che porta alla riscoperta della liturgia delle origini. 
Nella celebrazione della Messa, si permette l'uso delle lingue nazionali, l'altare viene rivolto verso il popolo e si promuove una partecipazione più attiva dei fedeli ai vari riti.